In occasione del 111° compleanno di Carlo Carretto condividiamo un suo scritto sulla Speranza Cristiana pubblicato dall’AVE nel 1998.
La speranza
Se nella fede abbiamo scoperto la nostra vocazione, è nella speranza che ci mettiamo in cammino per realizzarla. (…) La speranza mantiene nel tempo l’intuizione avuta nella fede; la speranza è la fedeltà alla propria vocazione, la forza che la fa vivere giorno per giorno; lo sguardo lontano sulla meta lontana, fino all’ultimo giorno.
(…) L’esodo è la storia di un popolo che Dio s’era scelto, ed è un po’ il paradigma della storia di tutti gli uomini e quindi della nostra. Le sue tappe sono le nostre tappe, le sue prove sono le nostre prove, la sua speranza la nostra speranza.
La vera barriera in cui intoppò la speranza fu, per quel popolo in viaggio, il Mar Rosso. Non è facile mantenere la fiducia in un Dio invisibile e lontano, quando alle spalle, visibili e vicini sono i nemici e davanti a sbarrarci il cammino c’è il mare. Che si potesse aprire il mare era l’ultima idea che poteva venire in mente al popolo in fuga, ma che addirittura quel mare si sarebbe chiuso proprio al momento esatto del passaggio dell’armata egiziana, quella davvero era da raccontare.
(…) Ma il difficile per noi non è credere a un fatto così strepitoso e lontano. Tale fatto, pur senza avere il coraggio di rigettarlo come assurdo e impossibile, lo possiamo incasellare in quell’insieme di cose e ricordi che formano una religiosità che non dice più nulla di vivo e di presente nella vita di ogni giorno. Il difficile, ora per ora, è lo sperare che fatti del genere, pur con le debite proporzioni, capitino «proprio a noi» in un dato momento della nostra vita, in una delle tante difficoltà insormontabili della nostra esistenza.
Per esempio… Qui ciascuno di noi può raccontare il suo esempio: non manca certamente. Dio, presto o tardi, ci conduce davanti al nostro Mar Rosso. (…) E se il Mar Rosso fu un fatto e simbolo, e quale simbolo, nella storia della salvezza, ognuno di noi può trovare sulle sponde di esso non più un simbolo o un fatto lontano ma una realtà vivente: il Cristo. È lui il «passaggio», è lui il «miracolo», è lui la «forza», è lui il «sacramento», è lui la «vita», è lui la «vittoria».
– Ciò che conta è amare, AVE, 1998, Roma, p. 31-35