In occasione del 101° compleanno del Santo papa Karol Woytjla, proponiamo la lettura della parte finale del suo primo discorso agli aderenti dell’Azione Cattolica Italiana, datato 30 dicembre 1978. Un invito che, a distanza di oltre 40 anni, risuona vivo e attuale.
Sentite sempre più la gioia dell’amicizia!
Gli uomini oggi hanno un particolare bisogno di sorriso, di bontà, di amicizia. Le grandi conquiste tecniche e sociali, la diffusione del benessere e della mentalità permissiva e consumistica non hanno portato la felicità. Le divisioni in campo politico, il pericolo e la realtà di nuove guerre, le continue sciagure, le malattie implacabili, la disoccupazione, il pericolo dell’inquinamento ecologico, l’odio e la violenza e i molteplici casi di disperazione, hanno creato purtroppo una situazione di continua tensione e di nevrosi.
Che cosa deve fare l’Azione Cattolica? Portare il sorriso dell’amicizia e della bontà a tutti e dovunque.
L’errore e il male devono sempre essere condannati e combattuti; ma l’uomo che cade o che sbaglia deve essere compreso e amato.
Le recriminazioni, le critiche amare e polemiche, i lamenti servono a poco: noi dobbiamo amare il nostro tempo e aiutare l’uomo del nostro tempo.
Un’ansia di amore deve sprigionarsi continuamente dal cuore dell’Azione Cattolica che davanti alla culla di Betlemme medita l’immenso mistero di Dio fattosi uomo proprio per amore dell’uomo.
Ancora San Paolo nella lettera ai Romani scriveva: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda… Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto… Non rendete a nessuno male per male” (Rm 12,9-17).
– Discorso di Giovanni Paolo II agli aderenti all’Azione Cattolica Italiana – Sabato 30 dicembre 1978